A Francesco Versio il premio Gambelli 2015

Continua la tradizione di vincitori piemontesi, per il premio Gambelli. Nell’edizione 2015, consegnata questa mattina a Montalcino in seno a “Benvenuto Brunello”, a vincere il riconoscimento intitolato alla memoria di Giulio Gambelli è stato il giovane enologo Francesco Versio, scelto dalla giuria come il più “gambelliano” tra 15 finalisti. Il nome di Versio segue quello dei suoi colleghi degli anni precedenti, Gian Luca Colombo e Fabrizio Torchio: giunto alla terza edizione, il Premio Gambelli è istituito in memoria dell’inimitabile maestro del Sangiovese, ed è promosso da Aset (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana) e IGP (I Giovani Promettenti, la blog network costituita da Lorenzo Colombo, Roberto Giuliani, Carlo Macchi, Luciano Pignataro e Stefano Tesi).

Particolare curioso, alla professione di enologo (cui è arrivato grazie alla laurea di primo livello sul “Profilo cromatico dei principali vini bianchi di Langhe e Roero” e alla magistrale con l’argomento “Messa a punto di un metodo per il monitoraggio delle cessioni di mannoproteine  in vini affinati sur lies”)  abbina quella per la musica: si è infatti diplomato in Teoria musicale e solfeggio al Conservatorio Ghedini di Cuneo e poi  in Pianoforte complementare al Conservatorio Statale di Alessandria.

E’ dunque ancora un giovane enologo piemontese a interpretare nel modo migliore lo spirito di Giulio Gambelli: dopo la vittoria dell’astigiano Fabrizio Torchio nell’edizione inaugurale e del conterraneo Gian Luca Colombo, quest’anno il premio Gambelli va all’enologo dell’azienda “Bruno Giacosa” di Neive, nel cuneese. E’ stato lui, secondo la giuria che a Montalcino ha assaggiato i 46 vini dei 16 enologi arrivati in finale (segnalati da un panel di 35 giornalisti di settore), ad avvicinarsi di più al “modo di fare vino” dell’inimitabile maestro del Sangiovese scomparso nel 2012: massimo rispetto della materia prima, della varietà, dell’annata, del territorio. I finalisti erano infatti tutti espressione di tipicità delle regioni vinicole dell’intero territorio nazionale, dal Trentino alla Sicilia, dal Piemonte alla Basilicata. La giuria ha stilato una classifica che ha fatto registrare scarti minimi in un range ristretto, segno dell’ottimo lavoro svolto dai giovani enologi.

“Questo dimostra – commenta il presidente di Aset, Stefano Tesi – che i giovani enologi lavorano a recuperare uno stile autentico. E la ‘gambellianità’ è uno stile, uno spirito, quindi non è definito con esattezza. Ognuno lo intende come crede e questo è il bello del Premio. Serve a capire come è intesa la ‘gambellianità’ e a discutere intorno ad essa. Per questo, il premio va al lavoro degli enologi, e non ai vini, che sono solo uno strumento di giudizio”.
“E’ stata una piacevole sorpresa – commenta dal canto suo il vincitore Francesco Versio – ricevere la notizia del premio. Ed è davvero un grande onore essere qui a ritirarlo, e onorare la memoria di un uomo che ha fatto la storia del vino in Toscana”.

 

Ora però si pensa già all’edizione 2016, che come sempre sarà presentata in occasione del Vinitaly. Importanti le novità annunciate: dal prossimo anno infatti entrerà a far parte del pool anche il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano (il cui stand ospiterà la conferenza stampa di presentazione), mentre il regolamento aprirà anche ai soci Aset e ai giornalisti Igp la possibilità di proporre loro candidature. Ma soprattutto dal 2016 saranno gli enologi stessi a potersi autocandidare, come illustrato dal bando di concorso che sarà pubblicato dopo il Vinitaly sul sito www.asettoscana.it.


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