Il futuro della comunicazione enogastronomica: Aset al “Vetrina Toscana Lab”

Giornalisti, professionisti della comunicazione, ristoratori, chef e produttori per un pomeriggio insieme per discutere del futuro della comunicazione enogastronomica: c’era anche Aset Toscana all’evento “Vetrina Toscana Lab” organizzato alla Fortezza da Basso come anteprima della BTO 2014. Dopo l’apertura dell’assessore a Cultura Commercio e Turismo Sara Nocentini e i saluti di Enrico Ciabatti per Unioncamere Toscana, la parola è passata alle associazioni di categoria e ad alcuni dei protagonisti della rete che hanno raccontato le loro esperienze, per poi cimentarsi in due workshop formativi organizzati da Fondazione Sistema Toscana, dedicati ai temi della ristorazione legata all’innovazione (reputation e ranking).

Cuore dell’evento un talk show dal titolo: “Un nuovo modello di informazione enogastronomica” moderato dall’autore e regista televisivo Carlo Raspollini, a cui sono intervenuti Enzo Vizzari direttore della Guida dell’Espresso, Marcello Masi direttore del TG 2, Anna Prandoni direttore de La Cucina Italiana, Alessandro Regoli direttore di Winenews, Ornella D’Alessio giornalista di Dove, Carlo Cambi giornalista e autore RAI, Paolo Pellegrini per La Nazione, Corrado Benzio per Il Tirreno, Eugenio Tassini vice direttore de Il Corriere Fiorentino, Stefano Tesi, presidente dell’ASET (Associazione Stampa Enogastroagrolimentare Toscana), Leonardo Romanelli giornalista enogastronomico, Pietro di Lazzaro per RAI 3 Toscana e l’assessore Sara Nocentini.

Il risultato è stato uno scambio vivace e dialettico tra esperti di spicco del settore che ha visto posizioni eterogenee sulla visione della comunicazione enogastronomica.  Il ruolo della televisione e dei social media, la forte personalizzazione della figura dello chef, il ruolo del brand Toscana all’estero e l’importanza del territorio sono stati alcuni dei temi affrontati.

Sul rapporto tra informazione e comunicazione hanno posto l’accento Paolo Pellegrini e Stefano Tesi. “Non c’è bisogno di un nuovo modello di informazione nell’enogastronomia – ha detto Pellegrini – nel senso che ce ne sono già molti. Bisogna stare attenti a non banalizzare il cibo e a non santificare troppo gli chef e l’informazione del settore ha questa responsabilità”. Tesi ha posto l’accento sulla deontologia: “Esiste una differenza molto netta tra comunicazione e informazione, mentre, anche stasera le ho viste confondere spesso tra di loro. Il giornalismo ha i suoi paletti e chi fa informazione li deve rispettare senza conflitti d’interesse”.

 

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