La nostra associazione è stata partner ufficiale dell’importante evento (500 persone accreditate alla riunione plenaria), con un intervento di presentazione, un banco di informazioni e la “regia” della degustazione comparativa finale tra prodotti convenzionali e biodinamici.
“Ciò che agricoltura e giornalismo hanno in comune è questo: ambedue sono ritenuti dalla gente comune mestieri “facili”, che chiunque può svolgere senza eccessive difficoltà. Come tutti sanno scrivere, cos’ basta seminare e poi raccogliere.
Una convinzione che deriva dalla scarsa conoscenza.
Ad aggravarla, il fatto che l’Italia, dopo l’esodo rurale di 50 anni fa, ha forse involontariamente ma comunque efficacemente tentato di rimuovere dai propri ricordi ogni retaggio del proprio passato agricolo. L’effetto di tale “ripulitura” è transitato anche nel giornalismo e nel mondo dell’informazione. Ove, al pari di ogni altro settore della società, l’agricoltura è percepita come qualcosa di distante, con cui non si ha più un contatto fisico nè di cui si ha esperienza diretta.
Da questo deriva la sostanziale incompetenza con la quale la materia agricola è generalmente trattata dai media, sempre sospesi tra il “folklore” e una visione parapubblicitaria del settore che è quantomai distante dalla realtà.
I limiti provenienti da questa impostazione diventano quasi insuperabili quando ci si addentra tra le scansioni dell’agricoltura, tra i suoi diversi modi di essere.
Ecco spiegata, al di fuori di una ristretta cerchia di addetti ai lavori, la grande difficoltà sofferta da un lato dal comune cittadino nel “capire” la complessità delle questioni agricole, dall’altro dai giornalisti nel tentativo di “spiegarle”: biobinamico, biologico, naturale, etico sono aggettivi percepiti dall’opinione pubblica come slogan, quasi sinonimi, ma senza alcuna messa a fuoco.
Aset nasce anche per superare questo scoglio.
Essa raccoglie infatti esclusivamente giornalisti professionalmente abilitati, quindi iscritti all’albo, e specializzati nei settori dell’enogastronomia e dell’agroalimentare. professionisti abituati a masticare ogni giorno la materia, che del resto è un settore portante dell’economia toscana e non solo.
la finalità di Aset è raccogliere attorno a queste complesse materie le professionalità indispensabili a garantire una corretta e approfondita informazione.
Auguriamo quindi buon lavoro a tutti i partecipanti, ci rendiamo disponibili a qualsiasi collaborazione, confronto o iniziativa condivisa, anche tramite il nostro desk qui allestito e invitiamo alla degustazione comparativa, alla cieca, tra prodotti biodinamici e convenzionali che in collaborazione con Apab abbiamo organizzato domenica mattina 23/2, dalle 9.30 alle 11.30: un evento che non dovrà stabilire quale prodotto è migliore, ma solo aiutare a capire le differenze attraverso un modo indiretto, tattile di fare informazione“.
Con questo intervento di saluto pronunciato dal consigliere di Aset, Marco Gemelli, intervenuto in rappresentanza del presidente, Aset ha introdotto il perchè della propria presenza attiva nell’ambito di questo importantissimo evento internazionale.
Una presenza sollecitata direttamente dagli stessi organizzatori e che Aset ha accolto subito, sia perchè consapevole della portata dell’appuntamento, sia perchè convinta che essere considerati i portavoce di una corretta e consapevole informazione agricola fosse un ruolo che l’Associazione non poteva rifiutare.
Che si trattasse di una presenza non formale ma sostanziale lo ha dimostrato il fatto che proprio ad Aset sia stata affidata l’ideazione e la progettazione, in occasione della quattro giorni di convegno, di un’inedita degustazione comparativa alla cieca tra prodotti di origine biodinamica (vino, olio, pane, formaggio, riso) e non, a cui, domenica 23/4 al ristorante “Fantasia” di Firenze, hanno partecipato circa 300 convegnisti oltre al presidente di Aset, Stefano Tesi, il segretario Francesca Pinochi, il consigliere Marco Gemelli e il socio Walter Peruzzi.
Una collaborazione importante da cui sono nati contatti e rapporti destinati a diventare, in futuro, ulteriori occasioni di scambio e di approfondimento tra il mondo agricolo e quello dell’informazione