Sarà premiato il 19 febbraio a Firenze il giovane enologo che più rispecchia la filosofia gambelliana.
Promosso da Aset e IGP, per la prima edizione ha visto una nutrita partecipazione di giovani enologi. Dedicato al compianto Giulio Gambelli, “maestro” del vino, il premio ha come obiettivo quello di promuovere il talento delle giovani leve del mondo dell’enologia italiana
“Premiare i giovani enologi vicini all’idea di vino che fu di Giulio Gambelli: massima fedeltà e attinenza al vitigno, alle caratteristiche del terreno, alla diversità delle annate, in assoluta pulizia e correttezza esecutiva. Massimo rispetto per la materia prima e prodotti che esprimano in maniera “chiara e netta” sia i vitigni di provenienza che il territorio di origine”.
Queste le finalità del Premio Nazionale “Giulio Gambelli”, promosso da Aset (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana” e da IGP (I Giovani Promettenti), in collaborazione con i Consorzi di Tutela di Brunello di Montalcino, Chianti Classico e Vino Nobile di Montepulciano, che sarà consegnato martedì 19 febbraio alle ore 11.30, alla Stazione Leopolda di Firenze, in concomitanza con l’inaugurazione delle Anteprime delle tre grandi Docg toscane.
«L’idea è di uno dei nostri fondatori, Carlo Macchi – ha spiegato il presidente di Aset e membro di IGP, Stefano Tesi – ed ha subito trovato il consenso nostro e dei tre consorzi: il tributo a Gambelli, che tutti abbiamo conosciuto, era dovuto e opportuno. Un modo per rendere omaggio a un grande del vino italiano anche da parte di chi, come noi giornalisti, sta dall’altra parte della barricata».
Notevole il successo di partecipazione alla prima edizione del premio. Sono stati 19 gli enologi ammessi al concorso (molte dipiù le domande di ammissione al premio, scartate per mancanza dei requisiti previsti dal bando). Sono giovani che lavorano in tutta Italia (qualcuno anche all’estero) che hanno potuto partecipare inviando da 1 a 5 vini da loro seguiti ed entrati in commercio nel 2012. Questi vini sono stati assaggiati il 20 gennaio da una giuria formata dai cinque giornalisti IGP e da cinque soci ASET. In quell’occasione è stato scelto il vincitore. In tutto 74 i vini (5 spumanti, 2 rosati, 10 bianchi e 57 rossi). Rappresentate al banco d’assaggio produzioni provenienti da Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Con la collaborazione dell’Ais della Valdelsa, la commissione ha degustato tutti i campioni in forma anonima.
«I vini ci sono sembrati in gran parte attinenti alle regole del premio e di buon livello, con qualche picco d’eccellenza. Soprattutto ho notato con piacere – dice Roberto Giuliani del gruppo di giornalisti IGP – un uso del legno molto misurato, così come quasi in tutti i casi vitigni riconoscibili e caratteristiche che potevano facilmente ricondursi al territorio di provenienza».
Al premio – consistente in un assegno di 1.500 euro e in una particolare targa – hanno contribuito anche alcune delle aziende “amiche” di Giulio Gambelli: Castello di Cacchiano, Fattoria di Rodano, Il Colle, Montevertine, Poggio di Sotto, San Donatino, Tenuta di Bibbiano, Tenuta di Lilliano, Tenuta Ormanni. Il premio si svolgerà ogni anno e la premiazione avverrà a rotazione durante le Anteprime delle tre Docg sopra citate.
L’Aset è l’associazione nata nel 2012 per fungere da punto di riferimento e di aggregazione tra i giornalisti toscani attivi nel settore dell’agroalimentare e dell’enogastronomia. IGP è un gruppo informale di giornalisti specializzati che, condividendo una filosofia di fondo, contribuiscono ai reciproci blog con articoli e commenti.